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domenica 10 maggio 2009

ASSIGNMENT 8: Valutazione del corso

Quando durante la prima lezione il prof propose le 3 “modalità di partecipazione” al corso di informatica mi orientai subito, non senza qualche riserva, verso la seconda opzione, ovvero la modalità WEB 2.0; all’inizio, infatti, non avevo ancora ben chiaro cosa essa stesse a significare, mi appariva quasi come qualcosa di astratto e comunque decisamente diverso dai consueti metodi di affrontare un esame: seguire un determinato corso di studio, studiare il programma e sostenere l’esame in una data precisa.
Con il passare dei giorni ho cominciato a vederci più chiaro, ho iniziato a maturare l’idea di cosa fosse veramente un social network e di quali e quante fossero le potenzialità ad esso inerenti. Gestire un blog non era per me una cosa nuova, ne avevo infatti già uno su myspace, tuttavia non avevo mai pensato che ne avrei utilizzato uno anche a scopo scolastico; l’idea mi è piaciuta molto e mi ha fatto riflettere su come esistano alternative all’insegnamento classico, quello fatto di lezioni frontali, che avevo rappresentato per me fino ad oggi una realtà rigida e immutabile.
Al tempo stesso tuttavia, forse ancora non ben consapevole del concetto di blogoclasse, timoroso di poter commettere qualche errore, ho preceduto con troppa cautela, attenendomi forse eccessivamente a quella che è la logica degli assignments. Penso comunque che su questo piano si possa molto migliorare, infatti se ripenso a come ero partito posso già dire di aver fatto diversi passi avanti.
Concludendo penso che non si possano non riconoscere gli immensi orizzonti che questa modalità offre, con conseguenti riflessioni su come potrebbe rivoluzionarsi l’insegnamento se anche gli altri corsi di studio seguisssero questa proedura. Ritengo dunque che quest’esperienza mi abbia arricchito e mi abbia aperto a nuovi modi di percepire la scolarizzazione, fino a qui vista come un universo statico e immodificabile.

domenica 3 maggio 2009

ASSIGNMENT 6: RIFLETTIAMO SUL COPYRIGHT

Concordo con il fatto che “la regolamentazione sul copyright si debba basare su un equilibrio delicato fra protezione delle opere e la facoltà di riuso delle opere preesistenti”.

Da un lato, infatti, il libero utilizzo delle opere permette la crescita e il miglioramento della qualità delle conoscenze degli utenti.

Dall’altro gli autori non vengono stimolati a produrre opere se da queste non hanno un giusto riconoscimento e non realizzano un giusto guadagno cosa che determina a lungo andare anche un impoverimento culturale della comunità.

Occorre far presente che spesso le opere degli autori vengono proposte sul mercato a prezzi molto elevati (vedi CD, libri, ecc.) per gli eccessivi guadagli sopratutto degli editori. In tal senso la diffusione tramite internet delle opere contribuisce a calmierare i prezzi riducendo il ruolo e i guadagni dell’editore.

Un costo contenuto delle opere potrebbe inoltre incoraggiarne l’acquisto da parte dell’utente invece di cercare di scaricarle gratuitamente tramite internet per sopperire ad un costo eccessivo.

Un altro modo di valorizzare e retribuire gli autori delle opere potrebbe essere quello di far pagare ai vari provider un contributo fisso da soddividere equamente tra i possessori di copyright. I provider potrebbero a loro volta rivalersi sugli utenti consentendo così un’ampia diffusione delle opere coniugata ad un giusto compenso di queste.